Continuiamo a ripassare le tabelline e osserviamo la tavola pitagorica.

E’ una tavola di moltiplicazione; contiene tutte le tabelline ed è molto utile per eseguire velocemente le moltiplicazioni o le divisioni.

La tavola pitagorica o tabella pitagorica è una tabella a doppia entrata con righe e colonne.

La riga è orizzontale. La colonna è verticale.

Ogni riga e/o colonna è chiamata “tabellina”: per esempio, la quarta riga (o colonna) è detta “tabellina del quattro”.

COME SI USA LA TAVOLA PITAGORICA?

Ogni incrocio tra riga e colonna corrisponde al prodotto tra il primo numero della riga e il primo numero della colonna. Ogni casella della tavola pitagorica è l’incrocio tra una riga e una colonna.

PER CALCOLARE IL PRODOTTO TRA 3 E 5 (3X5)

Cerchiamo il 3 nella prima colonna e il 5 nella prima riga. La casella che si trova al loro incrocio contiene il risultato della moltiplicazione, in questo caso 15.

I bambini usano la tavola pitagorica finchè non si stufano di farlo, finchè non ne hanno più bisogno, perchè hanno usato le tabelline così tante volte e in situazioni così varie che le hanno fatte proprie, automatizzate come si fa quando si impara a camminare.

Questa tavola delle moltiplicazioni porta ancora oggi il nome di Pitagora per un errore di copiatura di un amanuense.

Le tavolette quadrangolari usate dai romani per calcolare, gli abachi, portavano delle scalanature entro le quali venivano disposte o le pietruzze, calculi, o i dischetti metallici usati per fare i conti; sopra le scalanature figuravano i simboli, chiamati apici, che indicavano il valore della colonna, simboli che la tradizione medioevale fa risalire a Pitagora e ai pitagorici. Nelle scuole claustrali medievali gli abachi vennero pertanto chiamati mense o tavole pitagoriche ed è con quest’ultimo nome che l’immagine di un abaco apparve nel De Geometria, manoscritto del 500 dopo Cristo attribuito a Boezio. Nel copiare questo manoscritto un monaco amanuense commise però l’errore di scambiare la figura dell’abaco con quella di una tavola di moltiplicazione per cui, da allora, il nome di tavola pitagorica viene attribuito alla tabella dei prodotti dei numeri naturali.

Ma chi era questo grande matematico? Conosciamolo (work in progress)

Ed ora un’attività per esercitare la lettura della tavola pitagorica.

LE CASETTE DEI PRODOTTI

Nel Medioevo il moltiplicare si diceva facere e il prodotto factum, da cui i factores. Il segno “x” ebbe origine dalla disposizione dell’operazione a crocetta, così come era uso operare Leonardo Pisano nel suo Liber Abaci (1202). Oggigiorno il segno di moltiplicazione è stato sostituito dal simbolo puntino, “·”, più comodo.

Una serie di schede di ripasso di ogni singola tabellina (dal 2 al 10):

Altre schede di ripasso generale con esercizi che contengono tabelline miste:

Alcune idee per imparare le tabelline dal sito “Matematica in gioco” della bravissima Valeria Razzini.

10 passi per imparare le tabelline

Un sito con proposte di attività, giochi, problemi e algoritmi che favoriscono l’esplorazione e la scoperta delle moltiplicazioni.

https://www.moltiplicazione.it/home